Come gestire il fallimento “con successo”

Sotto il profilo linguistico e anche culturale, fallimento e successo sono termini opposti. In teoria l’uno esclude l’altro, però nella pratica le cose stanno diversamente, e il discorso è più complesso. Quando si parla di questo argomento si tirano in ballo aforismi, citazioni e frasi ad effetto. Qui noi cercheremo di farlo il meno possibile, anche se sarà inevitabile “cedere alla tentazione”. Nel dettaglio il nostro compito sarà darti consigli per gestire il fallimento con successo. Analizziamo la questione, e troviamo un approccio costruttivo che sia funzionale alla tua crescita personale.

Se sarai davvero fortunato, fallirai

Il grande Yoda in Guerre Stellari diceva “Il più grande maestro il fallimento è”. Avevamo promesso di limitare le citazioni, ma questa era mitica! È fondamentale imparare a perdere, proprio perché perdere è un’opportunità per imparare. Mette in contatto con la realtà e con sé stessi, con i propri limiti e con le capacità di superarli. Quindi se sei fortunato, fallirai, e ogni sconfitta sarà un passo in più verso la vittoria. Ci sono diverse strategie sul gestire il fallimento.

Il fallimento è il più grande maestro

Bisogna fallire di più. Se non si sbaglia abbastanza, vuol dire che gli obiettivi non sono sufficientemente ambiziosi. In pratica, o sei un genio assoluto, oppure ti costruisci delle sfide su misura, perché hai paura dell’errore e non vuoi vivere la delusione della sconfitta.

È necessario essere realisti. Ok, servono prove impegnative per poter comprendere quanto si è bravi o quanto c’è da migliorare. Bisogna però scegliere traguardi realistici, altrimenti si cade nella trappola dell’auto-sabotaggio. In sintesi la chiave per gestire il fallimento, o addirittura prevenirlo, sta nella vecchia, cara via di mezzo.

Capire lo sbaglio per gestire il fallimento

Il termine “fallimento” nasce nel contesto aziendale. È la tipica espressione che indica un’attività in bancarotta. Il concetto però ora fa parte del linguaggio comune, per definire ed etichettare le esperienze e purtroppo anche le persone. Tuttavia, aver fallito non significa essere dei falliti. Come detto, lo sbaglio è utile per apprendere, e pure per sviluppare tenacia. Inoltre aiuta a capire se il percorso intrapreso è quello adatto. Il rischio è infatti quello di pensare che una strada sia  quella giusta, solo perché è in discesa, facile e senza ostacoli. Tutti cercano di evitare il fallimento, di lasciarsi alle spalle l’esperienza negativa. L’approccio scientifico invece lo mette già in conto, come processo naturale e necessario per raggiungere il risultato. Il modo peggiore per gestire il fallimento è ignorarlo. Bisogna invece accoglierlo, analizzarlo e comprenderne le cause.

Tips per sbagliare senza fallire

Per finire ti sveleremo qualche piccolo segreto per gestire il fallimento con successo. In realtà esiste una sostanziale differenza tra questa “bestia nera” e il più comune e semplice “errore”. A nostro avviso, il fallimento arriva solo quando deciderai di smettere di provarci ancora. Se davvero tieni a realizzare qualcosa, niente e nessuno può fermarti. Puoi sbagliare migliaia di volte, però non fallirai mai. Detto questo, eccoti i nostri tips da tenere a mente nei momenti difficili.

Nulla dura per sempre. La vittoria non è definitiva, e lo stesso vale per la sconfitta. Ogni condizione, buona o cattiva, è temporanea. Il successo non è una buona scusa per non impegnarsi più. Il fallimento non è un motivo valido per abbandonare. Il trucco è non smettere mai di tentare.

Gestile il fallimento con successo

La responsabilità è diversa dalla colpa. Quando più cose non vanno secondo le aspettative, si pensa di non avere il controllo sugli eventi. Peggio ancora si crede di esserne la causa. Per gestire il fallimento bisogna prendere la responsabilità del risultato, senza accollarsi la colpa. Quest’ultima infatti è improduttiva perché si lega solo a sentimenti negativi e non è funzionale al cambiamento.

Progressi non perfezione. Il termine giapponese “Kaizen” indica il miglioramento continuo. Ad esempio, il tuo obiettivo è scalare una montagna. Se al primo tentativo arriverai solo a un quarto del percorso, non vuol dire che hai fallito. Al secondo farai più strada, e così via ogni volta. Si fiero di tutti i tuoi piccoli avanzamenti, tanto quanto lo sarai della tua conquista finale.