Forse hai già sentito parlare di pensiero laterale, alias “Lateral Thinking”. Si tratta di un meccanismo di problem solving che va oltre la logica consueta. In pratica, invece di superare un ostacolo frontalmente, si tenta di aggirarlo, cercando altre strade per arrivare dall’altra parte. Il pensiero laterale è quindi l’altra faccia del pensiero verticale, di tipo più tradizionale e analitico. Tuttavia l’uno non esclude l’altro, anzi, è proprio mettendoli insieme che si diventa inarrestabili.
Pensiero laterale origine e leggenda
L’origine del termine si attribuisce allo psicologo Edward de Bono che lo usò nel suo libro del 1967 Lateral Thinking: An Introduction. Tuttavia, il primo vero esempio di pensiero laterale è il famoso “Uovo di Colombo”, aneddoto che vede protagonista l’omonimo navigatore genovese.
La storia narra che durante una cena dal Cardinale Mendoza, qualcuno degli invitati sminuì la scoperta delle “presunte” Indie. Alcuni nobili infatti affermarono che chiunque poteva riuscirci con uguali mezzi e opportunità. Cristoforo Colombo allora sfidò i presenti a un’impresa altrettanto facile in apparenza, cioè far stare dritto un uovo sul tavolo.
Tutti fallirono, convincendosi che fosse impossibile. Colombo quindi praticò un’ammaccatura all’estremità dell’uovo, che così rimase dritto. Verità o leggenda, l’episodio dimostra l’efficacia del pensiero laterale contro quello convenzionale. A ingannare è dunque l’idea che l’uovo debba essere e restare per forza integro. Il pensiero verticale è utile, però a volte può essere limitante, perché influenzato da preconcetti, esperienze, educazione, abitudini, costumi sociali e culturali.
Perché sfruttare il Lateral Thinking nel lavoro
Dalla storia all’attualità ci sono tantissimi esempi di colossi imprenditoriali che hanno fatto fortuna applicando il pensiero laterale al proprio business. Lo stesso concetto di computer e di Intelligenza Artificiale sono la dimostrazione più lampante di questo approccio. In pratica l’uomo crea un organismo che risolva problemi al posto suo, se non è pensiero laterale questo! Il Lateral Thinking è un utile alleato per vincere tante sfide, nella vita come nel lavoro.
Migliora i processi. L’osservazione da più angolazioni fa scorgere vie d’uscita dove prima c’erano vicoli ciechi. Rende quindi più efficienti e le azioni più efficaci.
Stimola crescita e innovazione. Prospettive diverse e sperimentazione, danno origine a intuizioni nuove, creando soluzioni a cui nessuno aveva mai pensato prima.
Aumenta la produttività. Considerare tutte le alternative elimina i blocchi, ottimizzando tempi e risorse.
Come allenare il pensiero laterale
Il pensiero laterale non è un talento ma un’abilità, può essere quindi allenata e migliorata. Non esiste una formula sola per esercitare il Laterla Thinking. Si tratta di introdurre questa “sana abitudine” alla quotidianità. Ecco però dei suggerimenti utili per muovere i primi passi.
Metti tutto in discussione. Dare per scontata una cosa, sottovalutarla o partire da un assunto, è un limite. Rimescola le carte e cambia le regole del gioco. Alla fine vedrai che la vittoria sarà tua.
Smetti di giudicare. Dovunque o da chiunque può arrivare un contributo determinante. Ogni elemento ha il suo valore. Quindi lascia fluire le idee liberamente, anche quelle più “assurde”.
Non aver paura degli errori. Liberati dall’idea di giusto, sbagliato, buono, cattivo, successo e fallimento. Si tratta di concetti spesso relativi. Ogni esperienza è utile e funzionale allo scopo.